Quando si pensa a corsi di formazione fad (formazione a distanza), si pensa fondamentalmente alla modalità virtual. Quando si parla di virtual, si ha spesso l’impressione di disumanizzare il razionale, di non renderlo reale. Molti non lo amano, alcuni lo preferiscono, altri non hanno scelta.
In ogni caso, ci misuriamo sempre più con il distanziamento, per scelta o per obbligo e a volte con una certa resistenza, ma l’attualità ha ancora una volta spinto e accelerato una pratica che esisteva già da qualche anno, ma che a volte faticava a trovare un vero slancio.
Dato che sempre più i trainer ci richiedevano di adattarci ad una modalità di formazione fad, alcuni si prendevano veramente il tempo di misurarcisi… e anche io ero uno di loro! Al giorno d’oggi le formazioni a distanza attirano sempre più persone, il settore sta vivendo un’evoluzione eccezionale, l’offerta è esplosa e a malapena si riesce a raccapezzarsi.
Come conciliare formazione a distanza e sostegno agli studenti? Come fare in modo di motivare, guidare e essere presenti attraverso uno schermo? Come assicurarsi del successo dei propri apprendisti e studenti? Tante domande come i formatori si pongono oggi!
1. Il ruolo del trainer: motivare, anche a distanza!
Sicuramente l’aspetto più complesso in questa nuova situazione: come riuscire ad incuriosire e motivare qualcuno attraverso uno schermo? Ancora di più quando si ha a che fare con più partecipanti contemporaneamente?
Essere un trainer non significa solamente saper trasmettere il proprio savoir-faire e le proprie competenze, ma è anche avere la capacità di unire un gruppo di persone, motivarle, far venire voglia di approfondire, insomma, attirarle per permettergli di acquisire delle nozioni anche se hanno lasciato i banchi di scuola già da diverso tempo.
L’obiettivo non è solamente quello di imparare, ma è anche quello di evitare lo stallo. Quando tutto questo accade a distanza, attraverso uno schermo, il compito diventa ancora più arduo e complicato!
Ed è proprio qui che entrano in gioco la forza di coinvolgimento e persuasione di un trainer, che deve riuscire ad attrarre nonostante tutto: dietro agli schermi si è più rigidi, si gesticola meno e anche la postura non è agevolata… Ma nulla è impossibile per chi osa! Ovviamente passare 2h davanti ad una persona che parla senza interruzioni di argomenti noiosi con un tono di voce monotono, non è d’aiuto a mantenere l’attenzione, sia che ci si trovi in presenza che in modalità virtual.
Moltiplica le forme di comunicazione: video, power point, disegni, laboratori in piccoli gruppi, scambi, giochi… si può fare molto anche a distanza! Il punto è tentare e provare, proprio come avremmo fatto davanti a un gruppo di persone in una stanza.
Anche suddividere la lezione e concedere più pause di quelle che si programmerebbero in presenza è molto importante: l’obiettivo è quello di distruggere la monotonia, non esitate a ridurre gli intervalli dei corsi rispetto a quello che si fa in aula. Sia per il formatore che per i partecipanti la stanchezza si fa sentire prima, sia a livello mentale che fisico, ed è quindi importante tenerne conto per non rischiare di perdere alcune persone lungo la strada.
2. Accompagnare da dietro lo schermo
Una volta che si è presa la mano con gli strumenti digitali e che le lezioni sono state definitivamente adattate alla situazione, non bisogna dimenticare che il fattore essenziale è sempre poter accompagnare ogni partecipante nello stesso modo che se fosse con voi nella stessa stanza.
In effetti, una formazione a distanza può dare un certo senso di isolamento e solitudine: prima di tutto il partecipante deve essere abbastanza autonomo e responsabile per non lasciarsi andare lungo la strada, per non perdere la motivazione e per darsi degli obiettivi come se fosse seguito dal vivo. Sebbene questo dipenda anche dalla capacità di ognuno di auto-motivarsi e di darsi una disciplina, non è ovviamente escluso che sia anche responsabilità del gruppo di formatori di essere sufficientemente presenti per poter fornire tutto il sostegno necessario ad ogni partecipante.
Gli enti di formazione hanno a disposizione molti strumenti per raggiungere questi propositi: oltre a strumenti di controllo pedagogici classici, un numero sempre maggiore di organismi ricorre anche a tutor, che ricoprono funzioni simili a quella di un coach o di un mentore, che sostengono i trainer per assicurarsi del buon seguito dei corsi e dell’avanzamento della formazione e che offrono il loro aiuto e la loro consulenza in caso di necessità. Questo permette di conservare un’unione e un contatto continui lungo tutto il percorso di formazione attraverso un unico referente e di evitare la sensazione di isolamento.
È anche importante continuare a fissare degli obiettivi e delle scadenze che gli studenti devono rispettare ed assicurarsi di essere in grado di ascoltarli e di essere presenti, anche a distanza.
Proporre un’agenda online condivisa, fissare dei meeting periodici, organizzare delle sessioni di domanda-risposta, … le idee attuabili sono molte e permettono di costruire un vero legame con ogni studente. Bisogna di fatto distaccarsi dall’aspetto tecnico per rimettere la persona al centro di tutto questo, elemento cardine del mestiere della formazione.
3. Consigli per seguire un corso di formazione non-live?
Ogni tanto qualcuno mi dice: “Almeno se seguissi una formazione a distanza e non-live con lezioni preregistrate avrei il tempo di farlo al mio ritmo, come voglio io!” Sì… ma anche no.
Il problema è che se si iniziano a trovare delle scuse per non farlo un giorno, se ne troveranno anche per il giorno dopo e così via.
Approfondisci leggendo anche il nostro articolo: Che cos’è la procrastinazione?
La verità è che non siamo affatto predisposti a seguire una formazione a distanza! Bisogna davvero vedere questo impegno come un lavoro, imporsi un ritmo (poca importa quale) e soprattutto mantenerlo. Bisogna essere rigorosi, organizzati e disciplinati, altrimenti si rischia di seguire una formazione ad vitam aeternam e perdere lungo la strada l’essenza stessa della formazione, la motivazione, la voglia e anche i soldi!
Proprio come il lavoro in smartworking, è necessario organizzarsi il proprio spazio e il proprio tempo, prendere nota degli avanzamenti e non perdere di vista l’obiettivo finale: l’ottenimento della certificazione.
Bisogna ugualmente avere il sostegno di chi ci circonda: sì, siamo a casa, ma non stiamo perdendo tempo. Far prendere consapevolezza a chi vive con noi di quanto siamo seri su questo argomento ci permetterà di prenderne coscienza noi stessi. Il percorso di formazione non è meno importante perché non si va tutti i giorni in aula!
Che si sia a distanza o in presenza, l’aspetto umano rimane essenziale per una corretta formazione. È fondamentale riuscire ad adattarsi, ad adattare gli strumenti a disposizione e a sentirsi a proprio agio per insegnare al meglio a tutti i partecipanti. Ascoltare, accompagnare e guidare, rimangono gli elementi fondamentali di una formazione di successo.