Quale è il tuo ruolo in azienda?
Delivery Manager di Digital Sense, la Business Unit di Piksel (https://piksel.com/) che si occupa del mercato Telco.
Di cosa ti occupi?
Sono responsabile della delivery ovvero della consegna di progetti e prodotti per i clienti Telco di Piksel nel rispetto di tempi, costi ed aspettative degli stessi. Sono a capo di un gruppo di lavoro di circa 50 ottimi tecnici tra cui analisti, sviluppatori backend, frontend ed app, architetti, esperti di UX, tester e sistemisti.
Come mai hai deciso di intraprendere la carriera nel mondo IT?
La passione per l’informatica nasce sin da piccolo. Ero affascinato dalla programmazione e dal fatto che potessi far fare quello che volevo a delle macchine. Poi sono cresciuto nella professionalità, da sviluppatore a technical architect, poi team leader, project manager ed infine program e delivery manager.
Come mai ti sei avvicinato all’agilità? Qual è secondo te la più grande sfida nel mondo Agile?
Ho sempre affrontato i progetti in modalità Waterfall ma ho sempre sofferto della rigidità del sistema. Ho sentito parlare di Agile alcuni anni fa ed ero curioso di capire se davvero valesse la pena cambiare l’approccio della gestione progettuale. Devo ammettere che, se applicato nel pieno rispetto dei suoi principi, risolve molte delle problematiche di cui soffrono le metodologie tradizionali, uno su tutti lo scope creep.*
La sfida maggiore però è proprio quella di applicarlo al 100%: non si possono applicare le tecniche che ci fanno comodo a discapito di altre. Ho sentito colleghi che dicono di applicare il framework ma poi chiedo loro se fanno Retrospecting Meeting o Stand-up meeting e la risposta di solito è… all’occorrenza!
Agile è un cambio epocale di mentalità, ci vorranno anni per la sua completa diffusione e probabilmente serviranno alcune revisioni per l’applicazione del framework, almeno nel complesso e rigido mercato italiano, ma penso che alla fine diventerà la metodologia principale applicata nel mondo dello sviluppo software.
*Per scope creep si intende la difficoltà nei progetti tradizionali nell’affrontare una corretta gestione dei cambiamenti dei requisiti, che è, invece, uno dei punti di forza in Agile.
Quali sono le tre cose che vorresti imparare nel futuro per continuare a crescere professionalmente?
- Approfondire il mondo dell’Artificial Intelligence che dopo decenni finalmente inizia concretamente ad essere applicata in mezzo a noi (automotive, chatbot, smartcity)
- PNL (Programmazione Neuro Linguistica) perché proprio in ottica di sviluppo soft-skill è una tecnica molto interessante per raggiungere il successo nella vita professionale e personale
- e, naturalmente, approfondire sempre più le tecniche Agile, un framework, come dicono i suoi autori, e che mi trova perfettamente d’accordo, facile da capire ma difficile da applicare.