Abbiamo intervistato Jeff Ball, professionista con più di 25 anni di esperienza in project e program management, riguardo al mondo del Project Management e della Lean Manufacturing.
Qual è il tuo ruolo e a cosa stai lavorando attualmente?
È un periodo di grandi cambiamenti. L’anno scorso ho fatto molta formazione in ambito Project Management facendo da trainer per un grande cliente internazionale di QRP International. E sempre l’anno scorso sono diventato ufficialmente scrittore! Ho usato il periodo del lockdown per finire un libro a cui ho lavorato per 10 anni. Quest’anno sto promuovendo il libro e sto anche tenendo diversi corsi per QRP International.
Come hai costruito la tua carriera nel Project Management?
Ho iniziato nel Regno Unito come programmer e business analyst. Quando mi sono trasferito in Francia sono diventato un project manager IT. I progetti diventavano sempre più grandi ed importanti, ho anche guidato due grandi progetti in Argentina e negli Stati Uniti. E così ho incominciato ad innovare: a metà degli anni ‘90 ho introdotto le tecniche Agile in un progetto globale. La mossa successiva per la mia carriera è stata quella di diventare programme manager dell’iniziativa internazionale Y2K per NEC Computers.
Poi ho cambiato binario. Dopo Y2K, ho creato un PMO IT per NEC Computers e sono stato responsabile di uffici di programmazione (PMO) per due importanti programmi di trasformazione aziendale.
Qual è la più grande problematica o sfida al giorno d’oggi nel Project Management che hai riscontrato nel corso della tua carriera?
La sfida più grande è quella di riuscire a convincere un team di project manager ad utilizzare un metodo di project management comune. Se tutti utilizzano lo stesso metodo si traggono grandi benefici, ma è difficile riuscire ad ottenere questo risultato: il metodo deve essere semplice ma efficace e deve essere unito ad un forte coinvolgimento.
Che consiglio daresti alla comunità PPM?
Qualunque sia il tuo ruolo nel PPM, costruisci una vera e propria Community of Practice per condividere e sviluppare le good practice, ovvero, pratiche che sono davvero efficaci nella tua organizzazione. Soluzioni collaudate, non soluzioni da manuale.
Puoi raccontarci qualcosa del tuo libro Lean3 Project Management?
Mentre lavoravo a NEC Computers, un senior manager ha introdotto il Lean Manufacturing nell’organizzazione. È stato sensazionale: un cambiamento gigantesco e positivo. Fin da allora, ho cercato di capire come trasferire il meglio della Lean Manufacturing nel Project Management. Alcuni concetti non sono trasferibili: il lavoro di fabbrica si basa su processi ripetitivi, mentre ogni progetto è una tantum. In pratica stavo cercando l’oro. È stato difficile da trovare, ma, sì, c’erano pepite in attesa di essere trovate…
Ho iniziato a scrivere un libro dieci anni fa, e le risposte sono arrivate lentamente, anno dopo anno. Per il 2019 avevo una bozza di lavoro – e alcuni clienti che stavano pensando a mio stesso modo, per poter testare le idee. Nel 2020, durante il lockdown causato dal Covid, ho avuto il tempo di mettere tutto insieme e pubblicare il libro.
Sono veramente soddisfatto del lavoro finale. Il sottotitolo del libro è Lean Project Management for repeated project success. Il mio punto di vista è quello del Project Factory, dove il project management è industrializzato e il successo è ripetibile. Il mio libro è il punto di partenza di questa vision.
Un parere finale?
Ho iniziato a lavorare con QRP International nel 2006, quando era una start-up con 3 persone. Oggi, 15 anni dopo, QRP è cresciuta considerevolmente. Io sono ancora un trainer QRP. Nel corso di questi 15 anni, ho tenuto moltissimi corsi in 13 nazioni diverse e ho lavorato con clienti fantastici. È stato un viaggio davvero interessante.
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