Digital Transformation e organizzazioni IT – Intervista a Marco Cassanelli

Data : 18/06/2021| Categoria: Consigli ed interviste|

1. Che ruolo ricopri e di cosa ti occupi nello specifico?

Per circa 22 anni ho lavorato presso la ESSO Italiana, società interamente posseduta dalla ExxonMobil, principale società petrolifera privata mondiale per capitalizzazione. Mi sono praticamente sempre occupato di progetti informatici, con focus negli ultimi anni sui programmi di Loyalty, sui pagamenti digitali e lo sviluppo di Mobile App. Ho deciso dal mese di Aprile di aprire la mia società e fornire consulenza alle PMI nel settore della Digital Transformation.

Nasce così ModulaMente SrLs: per trasformare le aziende italiane digitalmente, proiettandole nel futuro dell’Industria 4.0. Il processo di Digital Transformation deve partire dalla volontà del management di cambiare la cultura della propria azienda, promuovendo un percorso di formazione mirato a fare crescere e preparare il proprio personale.

I primi artefici del cambiamento saranno, infatti, le persone. Devono essere responsabilizzate, per relazionarsi in modo veloce ed efficace con i clienti del nuovo millennio. Le scelte aziendali dovranno essere orientate alla flessibilità, alla velocità decisionale, a fornire un’esperienza unica e riconoscibile dal momento in cui il cliente entra in contatto per la prima volta con l’azienda, a quando effettuerà il primo ordine e riceverà la merce e tutti i servizi che saranno erogati dopo l’acquisto. Ancora oltre: potremo instaurare col cliente un rapporto diretto e conoscerlo, mettendoci nelle condizioni di offrire solo ciò che richiede effettivamente, eliminando dall’offerta elementi non richiesti e quindi non apprezzati. Offriremo il valore massimo richiesto a costi inferiori.

In ModulaMente SrLs operiamo come:

  • Formatori, per una crescita continua del personale in modo da renderlo artefice del cambiamento
  • Business Analyst, per individuare nuove opportunità e possibilità, per ridisegnare insieme i processi aziendali e per delineare le strategie di marketing
  • Project Manager, per passare in modo efficace e rigoroso dalla ideazione all’esecuzione. Adottiamo metodologie Agili, per esecuzioni iterative, incrementali e modulari. Il modo migliore per andare velocemente nel mercato, misurare e valutare l’efficacia della nostra azione e modificare flessibilmente a seconda delle risposte ricevute
  • Digital Manager, per reiterare il processo in un circolo virtuoso di evoluzione e trasformazione, ritagliata sulle effettive necessità aziendali e del cliente finale.

2. Che percorso professionale hai intrapreso per raggiungere questa posizione?

L’esperienza maturata in ESSO mi ha consentito di accumulare una grande esperienza nella direzione di progetti complessi. Sono stato chiamato a gestire il lavoro di molteplici fornitori contemporaneamente, a rivedere processi di change management, a disegnare e implementare mobile app, nel rispetto dei requisiti richiesti dagli stakeholders interni ed esterni. Un periodo durato 10 anni, in cui mi sono formato in modo solido e nel quale ho potuto “rubare” parecchie informazioni da colleghi più esperti e dai fornitori stessi.

Sono fermamente convinto, altresì, che, mai passi il luogo comune, che chi si ferma è perduto. Nel periodo antecedente la mia dipartita dalla ESSO ho così deciso di approfondire alcuni temi, se non addirittura intraprendere dei percorsi tanto nuovi, quanto per me esaltanti.

  1. Sono entrato in contatto con QRP per potere certificarmi in PRINCE2 e AgilePM, per integrare e completare la mia certificazione di PMP.
  2. Sto per completare un corso come Formatore presso la Società Italiana Formatori
  3. A breve conseguirò un Master con la Scuola del Sole 24Ore sul tema della Digital Transformation delle aziende

3. Digital Transforamtion e aziende IT: come muoversi?

La cosiddetta Digital Transformation change è in primo luogo un processo evolutivo, che, come ho già evidenziato, deve partire da un cambiamento organizzativo delle aziende per velocizzare i processi decisionali, sperimentare e lavora in modo agile. In poche parole, occorre sperimentare sul campo, testare e – perché no! – potere sbagliare.

Ovviamente c’è un aspetto abilitante importante che è costituito dalla Tecnologia: analisi dei dati, internet of things, Intelligenze Artificiali, soluzioni cloud e quindi potere accedere a “Infrastructure, Product e Software as a Service” (IaaS, PaaS, SaaS), costruzione di siti web e applicazioni per cellulari. È fondamentale, quindi affidarsi a persone qualificate e competenti che aiutino a individuare gli investimenti effettivamente necessari e a maggior impatto valoriale.

Bisogna offrire un’unica risposta al cambiamento, un’unica soluzione per rendere semplice ciò che oggi potrebbe sembrare difficile e complesso. È grazie alla centralità che si vorrà dare alla cultura del cambiamento e alla formazione, facendo evolvere digitalmente il business, rendendo le aziende stesse artefici della loro stessa trasformazione.

4. Quali sono i maggiori benefici portati dalla Digital Transformation ad un’azienda IT?

Penso che il beneficio maggiore portato dalla Digital Transformation risieda fondamentalmente in tre fattori:

  1. In primo luogo, le nuove tecnologie ci consentono di prendere decisioni in tempi rapidissimi sulla base di dati reali, effettivi, anticipando il futuro. A titolo esemplificativo si consideri il tema legato alla manutenzione predittiva delle macchine, anticipando rotture, programmando gli interventi in modo da minimizzare le interruzioni sulla catena di produzione. Ma questo può, ovviamente, allargarsi su ogni aspetto aziendale. Basta dare libero sfogo alla fantasia per implementare soluzioni innovative ad altissima remunerazione.
  2. Come secondo punto direi che oggi disponiamo di strumenti che consentono di sperimentare e provare in anticipo nuovi prodotti o accompagnarci letteralmente mano nella mano nella gestione di sistemi e macchinari complessi. Possiamo progettare, visualizzare e testare virtualmente nuovi prodotti prima ancora di iniziarne la produzione. La realtà aumentata ci dà la possibilità, per esempio, di ottenere informazioni importanti mentre lavoriamo, sostituendosi a manuali utenti.
  3. Ultimo ma non meno importante, il cambiamento radicale del rapporto con i clienti. Non si offre più un prodotto o un servizio. Si offre un’esperienza completa, dal momento in cui entra in contatto con noi al momento in cui prosegue nei diversi step di acquisto e fruizione dei nostri prodotti e servizi. Ma soprattutto, tornando sui dati, possiamo profilare i nostri utenti per offrire loro ciò che ci richiedono effettivamente. In poche parole, ci diamo la possibilità di dare più valore a costi minori, perché non condiamo la nostra offerta con elementi considerati poco importanti dai nostri clienti.

5. La pandemia ha in qualche modo influito sulla scelta delle aziende di intraprendere un percorso di Digital Transformation?

Ho di fronte a me un articolo del Sole 24 Ore con alcuni numeri che da soli basterebbero a rispondere a questa domanda. Gli italiani nel corso del 2020 hanno speso 5,5 miliardi di EUR in più per l’acquisto on-line di prodotti. Il tasso di penetrazione dell’e-commerce è passato dal 6% all’8%. Un balzo che in passato si vedeva nell’arco di 3 anni.

Badate bene però che questo nuovo modo di acquistare non è andato a solo beneficio di Amazon o di grossi attori nel settore delle vendite on-line. Ne hanno beneficiato pure piccoli rivenditori e ristoratori. Tutti coloro, cioè, che hanno saputo rivedere il proprio modo di vendere e approcciare il cliente. Il COVID19 ha accelerato dei processi già latenti e pronti a esplodere, spetta ora all’offerta adeguarsi alla domanda. Chi è disposto a rivedere il proprio modello di business, ne trarrà benefici enormi.

6. Qualche consiglio per le aziende che vogliono investire nella Digital Transformation? Quali saranno i prossimi trend da non perdere?

Sicuramente il tema principe sarà nello sviluppo delle Intelligenze artificiali e quindi del Machine Learning e del Deep Learning. Gli algoritmi affineranno la loro capacità di imparare dall’esperienza e prenderanno decisioni sempre più in autonomia. Le nuove tecnologie, inoltre, saranno sempre più accessibili a tutti, in un processo di democratizzazione che consentirà ai più di beneficiare di questa quarta rivoluzione industriale. Occorre, pertanto, sapere guardare al proprio business in modo diverso, da prospettive e angolazioni nuove. Bisogna provare, testare, non avere paura di sbagliare. Cercare di lavorare in modo agile, lavorando in modo iterativo e incrementale.
Vincerà chi riuscirà a fare il migliore uso della tecnologia per offrire servizi ed emozioni unici ai propri clienti. Questo passaggio può essere realizzato solo grazie alle persone.

Per approfondire leggi anche: Organizational Change Management: fattore chiave in una trasformazione digitale con ITIL 4.

Digital transformation e organizzazioni IT

Marco Cassanelli

Marco è ingegnere e ha lavorato per oltre venti anni presso la ESSO Italiana (Società della ExxonMobil), occupandosi dell’ideazione e implementazione di sistemi e processi innovativi prevalentemente nel campo dei programmi fedeltà e dei pagamenti digitali. Ha da poco fondato la società ModulaMente con lo scopo di creare valore per le PMI Italiane in un percorso evolutivo di trasformazione digitale.

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