ITIL è un framework dettagliato che fornisce una guida completa su come gestire i servizi IT, dalla definizione di una Service Strategy al Service Design, alla Service Transition, alle fasi di Service Operation e di Continual Service Improvement.
Le fasi di sviluppo e di messa in esercizio evolvono dunque costantemente a partire dal nucleo strategico, avvolte continuamente dalla parallela fase di miglioramento.
ITIL si adatta perfettamente al mondo del Project Management, dunque anche AgilePM costituisce una valida alternativa. Un’organizzazione dei servizi agile, infatti, può sfruttare ITIL quale knowledge cube per il proprio service management.
Una capability da coltivare in un’organizzazione agile ITIL è l’abilità di consegnare vertical slices – release – frequentemente senza dover prevedere lunghi periodi di consegna. I principi Agile saranno garantiti dall’applicazione di AgilePM, ma nell’organizzazione guidata dalla good practice ITIL: un obiettivo difficile, ma raggiungibile.
AgilePM e ITIL: un’integrazione possibile
Abbiamo chiesto al nostro formatore Fabio Savarino come allineare la Gestione dei Servizi IT con il mondo del Project Management, scegliendo in particolare le good practice ITIL e AgilePM.
AgilePM, data la sua origine dal mondo dello sviluppo software, si presta particolarmente all’integrazione con ITIL adattato (tailored) di conseguenza.
ITIL, che prevede il suo ciclo di vita (in particolare le fasi di strategy, design, transition e operation) ha bisogno comunque di un ammortizzatore che lo metta in collegamento con il mondo del project management.
L’ammortizzatore è il team di progetto che sfrutti una metodologia: tradizionale o agile, o un’integrazione delle due.
Ci sono alcuni processi ITIL particolarmente utili per integrare le due good practice:
- BRM – Business relationship management – questo processo fa da tramite tra il mondo dell’IT service provider e il business. ITIL, grazie a questo processo, riesce a interfacciare i due mondi e aiutando a rispettare i Principi AgilePM – in particolare il Focus sulle esigenze di business, la Collaborazione, ed una Comunicazione chiara e continua.
- SLM – Service level management – il BRM garantisce l’utilità, quindi la comprensione delle esigenze primarie del business sin dall’inizio (i requisiti funzionali). Il metodo AgilePM contribuirà a metterli in priorità (tecnica MoSCoW). Il Service Level Management, a sua volta, completa il BRM dal punto di vista dei requisiti non-funzionali: la garanzia, espressa per esempio in livelli di capacità, disponibilità, continuità e sicurezza che ci aspettiamo dai prodotti del nostro progetto.
- Change Management – questo processo traccia il cambiamento: ogni progetto è un change (mentre un change potrebbe NON essere un progetto…) cioè l’introduzione di qualcosa di nuovo -o una modifica dell’esistente- che impatta sugli stakeholder, o sugli altri servizi IT. Il processo di Change Management quindi costituisce un prezioso strumento pratico da affiancare alla strategia di gestione della comunicazione, al visible management, alla trasparenza e alla one-team culture Agile, al fine di tenere traccia dello stato di avanzamento del progetto, prevedendo diversi step (milestone) e supportando il team agile. Parallelamente il processo di Service Asset & Configuration Management supporterà il team di progetto consentendo di estrarre in real time la fotografia precisa della configurazione dei CI (Elementi della Configurazione) e dei prodotti del nostro progetto.
- Release and deployment management – il processo che gestendo i release records dimostrerebbe il ‘controllo’ sui prodotti del team AgilePM senza appesantirne la gestione, garantendone la tracciabilità in una visione più ampia (quella appunto dei Servizi IT secondo ITIL) e affiancando il testing che potrebbe essere lasciato a procedimenti, classi e criteri di test agili (per es: TDD Test Driven Development).
Alcuni punti di integrazione: tra le due metodologie sussistono veri e propri capisaldi comuni
- la giustificazione commerciale: questo principio vale per entrambi, infatti il Business Case è previsto quale prodotto di management da entrambe le metodologie
- la configurazione: sia in ITIL che in AgilePM è necessario conoscere la configurazione dei prodotti del progetto, come pure degli altri asset del servizio. Lo strumento più adatto è il CMS di ITIL (Configuration Management System), un Information System che consente agli operatori e/o ai team di progetto di processare rapidamente e con precisione i dati disponibili sulla configurazione per trarne informazioni, base della knowledge necessaria a proseguire con il lavoro
Un suggerimento?
AgilePM e ITIL non sono integrabili solo dal punto di vista degli strumenti. Il suggerimento è quello di sfruttare un framework intermedio di Project Management che faccia da punto di collegamento – quale ad esempio PRINCE2.
PRINCE2 permetterebbe di non perdere di vista le fasi specialistiche del ciclo di vita ITIL (dalla Strategy all’Operation), senza rinunciare alla Gestione per Fasi del nostro progetto e strutturandola quindi secondo i 7 Processi PRINCE2.
Naturalmente PRINCE2 verrà a sua volta integrato e adattato al tipo di gestione AgilePM scelta per il nostro progetto a livello di consegna: non sarà possibile garantire la ‘massima agilità’ poiché le timebox e gli incrementi saranno adattati ai pacchetti di lavoro… ma i principi Agile come pure i cinque fattori strumentali di successo saranno assolutamente preservati.
Vuoi saperne di più? Guarda il video del webinar “AgilePM e ITIL: un’integrazione possibile nell’ottica dell’approccio multimodello”