La parola Agile è diventata ormai mainstream a livello mondiale ed in tutti i settori. Nonostante sia nato nell’ambito dello sviluppo IT, il termine Agile è ora utilizzato ben al di fuori dell’ambito di partenza. Oggi possiamo parlare di organizzazioni Agile, in quanto la mentalità Agile è entrata a tutti i livelli di impresa. Alcune organizzazioni hanno iniziato il loro percorso da ormai molti anni ma molte altre stanno iniziando o portando avanti la loro trasformazione Agile ora.
Dato che le trasformazioni Agile implicano anche investimenti, è importante capire perché le organizzazioni decidono di investire. E insieme al ‘perché’, la prima domanda fondamentale è: cos’è Agile? Agile ha molti significati e, se chiedessi a dieci professionisti, otterresti probabilmente dieci risposte diverse. Esiste una “lingua” Agile ed esistono una miriade di framework Agile, e tutto questo non fa che aumentare la confusione provata da alcuni professionisti ed organizzazioni.
Definizioni di Agile
Per dimostrare la differenza delle diverse definizioni di Agile, ho deciso di fare una veloce ‘ricerca’ per vedere se sarei stato capace di identificare e capire il vero significato di ‘Agile’. Le diverse definizioni di Agile mostrano diverse prospettive su cosa è agile, e ognuna risponde alla domanda in maniera parziale.
La definizione dal dizionario
Uno sguardo nel dizionario vi mostrerà: “la capacità di muoversi con facilità e velocità”. A livello aziendale, si riflette nell’essere in grado di cambiare direzione se la destinazione stabilita cambia improvvisamente. In quest’ultimo periodo, il livello di agilità delle organizzazioni è stato sicuramente messo alla prova da una pandemia. Le organizzazioni sono state forzate a cambiare ed adattarsi velocemente. E sicuramente le organizzazioni Agile si sono trovate in una posizione un poco più favorevole.
Il Manifesto Agile
Il Manifesto Agile, pubblicato nel 2001, è stato il motore d’avvio (o acceleratore) per l’evoluzione e il successo di numerosi framework Agile. Il Manifesto Agile contiene 4 valori e 12 principi. Ecco i quattro valori:
- Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti
- Il software funzionante più che la documentazione esaustiva
- La collaborazione col cliente più che la negoziazione dei contratti
- Rispondere al cambiamento più che seguire un piano
Secondo il Manifesto, essere Agile significa rispettare i valori e seguire i 12 principi. Più facile a dirsi che a farsi, in quanto molte organizzazioni hanno sperimentato dei fattori di blocco rispetto al modo di lavorare Agile. Questo perché anche se sei motivato/a come professionista a lavorare in maniera Agile, non puoi rimuovere gli ostacoli e le barriere culturali aziendali da solo/a.
La mentalità dietro il Manifesto Agile
È fondamentale una mentalità basata sul Manifesto Agile, che permetta una migliore e veloce capacità decisionale. Velocità di decisione significa migliore il flusso di attività e quindi creare valore di business più velocemente. Che sostanzialmente è proprio l’essenza di agile.
Nei business è spesso necessario prendere delle decisioni basate su informazioni incomplete. Aspettare di avere il 90% delle informazioni vuol dire aspettare troppo a lungo. Essere capaci di decidere con, per esempio, il 70% delle informazioni migliorerà i cicli di tempo per i progetti e per l’operatività. E anche se in questo modo può aumentare il numero di errori, la mentalità Agile permette correzioni snelle nel caso di decisioni sbagliate.
Agile come termine generale
Agile NON è un framework o metodologia ma un termine generale che fa riferimento ad un più ampio gruppo di framework. Tutti questi framework hanno i loro valori e si basano sugli stessi principi e valori. I framework sono diversi.
Le organizzazioni possono adattare un framework in base al loro contesto ed alle loro necessità. Una delle domande chiave da porsi nelle fasi iniziali è: quale framework o combinazione di framework si adatta meglio alla nostra organizzazione?
Perché Agile?
Una volta compreso al meglio cosa sia Agile, possiamo chiederci perché le organizzazioni intraprendano trasformazioni Agile. L’agilità è ovunque ed è difficile trovare un responsabile che non dichiari che la sua organizzazione debba diventare più Agile. Tuttavia non è sempre chiarissimo cosa voglia dire esattamente. Spesso, quando chiediamo alle risorse di un’organizzazione perché vogliono diventare (più) agile, la risposta indica che non c’è una reale strategia alle spalle della trasformazione, o forse che non è ben condivisa all’interno dell’azienda.
Il ‘perché’ dovrebbe, secondo me, essere sempre collegato ad un incremento della creazione di valore di business. Più valore di business può voler dire tante cose ed è spesso collegato ad uno o più dei seguenti punti:
- Maggiore soddisfazione del cliente o dei dipendenti;
- Crescita dei ricavi o riduzione dei costi;
- Migliore qualità ed efficienza o riduzione dei rischi;
- Uno specifico problema di business o un contributo ad un obiettivo strategico di qualsiasi tipo.
La risposta alla domanda ‘perché agile’ deve essere chiara e condivisa in tutta l’organizzazione, dai singoli team fino al livello esecutivo. La gestione del cambiamento (il change management) aiuta molto nella realizzazione di una trasformazione Agile di successo, che inizia sempre con una chiara strategia, che risponda al ‘cosa’ e ‘perché’.
Quando funziona Agile?
Una volta iniziata la tua trasformazione Agile, come puoi dimostrare che sta contribuendo, per esempio, ad una migliore soddisfazione del cliente e a maggiori ricavi visto che ci sono altri fattori che possono contribuire a questi risultati? E come puoi garantire che i benefici della trasformazione superino i costi senza andare troppo veloce o troppo lentamente? Entrambe sono domande da porsi per una trasformazione di successo.
Ma, come in tutte le trasformazioni, l’approccio iterativo resta essenziale: capire il ‘cosa’ e ‘perché’, acquisire competenze ed esperienza, conoscere altre realtà aziendali per confrontarsi ed apprendere, definire un approccio di trasformazione e scegliere il giusto framework sono parte del primo grande passo. E non dimenticare di coinvolgere un coach esperto che ha imparato dai suoi errori e dalle sue decisioni, giuste e sbagliate!