1. Quale è il tuo ruolo in azienda?
Delivery Manager
2. Di cosa ti occupi?
Sono responsabile della gestione e delivery di tutte le attività di tipo “IT” dell’organizzazione. Avvio e pianifico le strategie per la crescita tecnologica dell’azienda e professionale del personale. Definisco le linee guida dello sviluppo tecnico dell’azienda, monitoro il livello di soddisfazione dei Clienti e l’evoluzione del mercato di competenza per individuare nuove tendenze ed opportunità. Supervisiono tutti i progetti aziendali sia in termini di delivery sia in riferimento al profit & loss. Sono direttamente project manager di alcuni progetti.
3. Come mai ha deciso di intraprendere la carriera nel mondo IT?
Per mera curiosità! Nel lontano 1993 a chiusura dei miei studi liceali (scientifico) mi sono iscritto al corso di laurea in Informatica. Era il primo anno, almeno per quello che concerne l’università di Salerno, in cui il corso di laurea denominato Scienze dell’Informazione (4 anni) veniva soppresso per essere rinnovato nel corso di laurea denominato Informatica (5 anni). Quindi parliamo di un nuovo programma di laurea, innovativo se commisurato a quegli anni e comunque ricco di riferimenti alle conoscenze di base di matematica di cui ho sempre avuto una forte propensione. A quel punto la transizione verso un percorso lavorativo orientato all’IT è stato naturale. Terminato il percorso universitario, ho intrapreso il cammino “azienda” attraversando quasi tutte le funzione operative: Developer, Analista, Software Architect, Project/Program Manager fino ad avere la responsabilità tecnica dell’azienda.
4. Come mai ti sei avvicinato all’agilità?
Il mercato, come da prassi, traccia le tendenze operative. Lo sviluppo iterativo e la delivery incrementale, fattori critici di successo di un progetto di tipo agile, consentono ai team di progetto rispettivamente di convergere verso puntuali business solution e di deliverare prima, rispetto ad un approccio di tipo waterfall, business value – con la conseguente opportunità dei nostri clienti di materializzare presto i benefici previsti. Come professionista e azienda, in ottica di approccio agile e flessibile nella delivery dei progetti e nella direzione di soddisfare le esigenze di mercato, abbiamo opportunamente indirizzato le nostre strategie operative verso stili e framework specificatamente di tipo agile.
5. Qual è secondo te la più grande sfida nel mondo Agile?
In un mondo in cui il cambiamento è all’ordine del giorno, le organizzazioni e il business tendono ad adottare, nella delivery dei loro progetti, approcci più flessibili e agili rispetto a quelli più tradizionali (waterfall). Tuttavia per molte organizzazioni, in particolare le PA, dove già esistono pratiche e processi di project management molto formali, l’informalità della maggior parte degli approcci agili viene percepita, nel loro uso, come troppo rischiosa. Quindi, mentre nella forma e nelle dichiarazioni c’è la volontà di adoperare pratiche e metodi di tipo agile, i fatti, nella maggior parte dei casi, dicono esattamente il contrario. Quindi nella maggior parte delle PA, la documentazione integrale prevale ancora sulla produzione di software, gli strumenti e i processi prevalgono ancora sulle persone e le loro relazioni, ecc. in controtendenza con i concetti espressi e pubblicati nel Manifesto for Agile Software Development.
La più grande sfida, a mio parere, è quella di lavorare sulla testa e sul comportamento delle persone, fattori necessari a rendere efficace la filosofia dietro l’uso di tali approcci. Nel mondo delle PA, dove gli step formali e burocratici sono parte di un DNA storico/culturale, un’attività di change management richiederà probabilmente uno sforzo maggiore e comunque non può prescindere da un forte commitment del top management dell’azienda.
6. Quali sono le tre cose che vorresti imparare nel futuro per continuare a crescere professionalmente?
- Personalmente e come azienda abbiamo intrapreso, come approccio agile, il percorso DSDM. Sarebbe interessante esplorare il metodo Scrum come complementare a DSDM
- Intraprendere un percorso certificativo di Innovation management
- Approfondire il mondo DevOps